Le festività natalizie sono da sempre sinonimo di
"sfide al botteghino" per i tanti film che regolarmente escono alla
fine di dicembre, ma mai come quest’anno il pubblico cinematografico
si è dimostrato così risoluto nel decretare il vincitore.
Aspettato con impazienza ed emozione dagli amanti
del genere, Shrek 2 ha infatti collezionato incassi da record dopo solo
pochi giorni di programmazione, schizzando in cima alle classifiche
come il film più visto del Natale 2004. E non poteva essere altrimenti
vista la genialità con cui è stato realizzato quest’ultimo prodotto
della DreamWorks, seguito per nulla scontato del tanto apprezzato "Shrek"
uscito nel Giugno 2001.
La storia prosegue da dove l’avevamo lasciata, con
Shrek e Fiona che tornati da un romantico viaggio di nozze partono per
andare a far visita ai genitori di lei nel regno di "Molto molto lontano",
e con il fido Ciucchino che, risolto qualche problema sentimentale con
la sua "draghessa", decide di accompagnarli in quest’avventura.
Ovviamente la trama si snoda anche intorno ad una
serie di eventi inconsueti dove all’appello spuntano altri divertenti
personaggi, come il principe "Azzurro" nei panni del figlio scontroso
e viziato di una fatina non proprio "buona",e l’atletico gatto con gli
stivali, dal resistibile accento latino e dallo sguardo piuttosto…magnetico.
Ma la vera novità di Shrek 2, risuona ancora una
volta nello spirito sarcastico degli sceneggiatori, che trasformano
un cartone di animazione digitale, in una "mega" parodia del mondo dello
spettacolo, coinvolgendo in un esilarante rivisitazione non solo le
già citate favole disneyane, ma tutta la macchina hollywoodiana, collina
compresa.
Così tra le ville lussuose di Cenerentola e Raperonzolo,
può capitare di vedere Shrek anche in versione "uomoragno", salvato
dalla sorte avversa da un pinocchio piuttosto coraggioso e da un perfido
uomofocaccina.
Insomma quando si parla di Shrek il successo è assicurato,
e ci fa piacere sottolineare come, nonostante la spietata concorrenza,
continui ad essere apprezzato un genere capace di sorprenderci e farci
ridere senza scadere volgarmente nella banalità.