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BUONGIORNO NOTTE

Origine: Italia 2003

Regia : Marco Bellocchio

Produttori: Marco Bellocchio, Sergio Pelone

Produzione: Filmalbatros

Coproduzione: Rai cinema in collaborazione con Sky

Interpreti: Maya Sansa, Luigi Lo Cascio, Pier Giorgio Bellocchio, Giovanni Calcagno, Paolo Briguglia, Roberto Harlitzka

 

Che un film possa diventare oggetto di critiche più o meno accese non è una novità, ma le polemiche che ha suscitato "Buongiorno Notte", l’ultimo lavoro di Marco Bellocchio vanno ben oltre.

Nel ripercorrere la tragica vicenda di Aldo Moro, leader della Democrazia Cristiana, sequestrato e assassinato a Roma dalle Brigate Rosse nel 1979, il regista ha infatti abbandonato i canoni tradizionali dei precedenti film che avevano già messo in scena questo evento, adottando una prospettiva del tutto nuova per il pubblico: quella dei terroristi.

Attraverso gli occhi di Chiara, unico personaggio femminile, l’analisi sociologica parte dunque da una pagina dolorosa della storia italiana, per approdare poi ad una riflessione generale sull’uomo, sulle sue pulsioni e sulle sue debolezze inconsce e misteriose. Uniti e fiduciosi nel loro progetto che mira al raggiungimento del potere della classe proletaria, i cinque sequestratori, compagni di lotta, vivono e trascorrono 55 giorni isolati in un appartamento che da rifugio si trasforma lentamente in una gabbia. È proprio questo luogo claustrofobico e oscuro che vede esplodere le contraddizioni della loro stessa esistenza, mascherata dietro la facciata di una famiglia normale.

I protagonisti hanno paura, sentono il peso di una situazione impossibile da gestire, eppure tra mille dubbi rimangono legati gli uni agli altri nell’obiettivo finale a cui la loro azione dovrà portare. È una realtà cruda, costrittiva e indistruttibile, dalla quale Bellochio trova però il modo per fuggire attraverso la dimensione onirica di Chiara. È lei che sogna la tomba paterna, e il banchetto campestre con ex partigiani, è lei che vede Moro prima aggirarsi per la casa con il volto sereno e disteso, e poi camminare svelto per le strade della città, in una fuga addolcita dalle note del Momento musicale di Schubert. È il desiderio di rivolta contro una realtà che fa male, la voglia di rompere le mura e uscire fuori. Il contatto con l’esterno disperatamente ricercato, avviene però solo attraverso la televisione, una presenza costante nel covo, a cui Bellochio affida il compito di tracciare fedelmente la realtà storica. Sullo schermo della tv passano così le immagini dei politici dell’epoca, del papa PaoloVI, le citazioni dei telegiornali televisivi e dei quotidiani.

Si è detto che questo film fosse troppo indulgente con i terroristi e poco attento a mettere in luce lo spirito del terrore di quegli anni, che troppo superficialmente si fosse posta l’attenzione su come reagì a quell’evento il paese, una parte del quale plaudì apertamente all’omicidio. A questi come ad altri giudizi Bellocchio risponde affermando che Buongiorno Notte non è un ragionamento politico e storico, è solo un film ispirato con grande libertà ad un libro, "Il prigioniero" di Anna Laura Traghetti. L’elaborazione artistica deve potersi riconoscere la libertà di rappresentare una verità profonda e diversa da quella concreta, in fondo lo scopo di un film è prima di tutto quello di suscitare emozioni e coinvolgimento.

Laura Spada

 

 

 

 

 

 

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