INDIANA JONES E IL TEMPIO MALEDETTO
Distribuzione: Paramount Pictures
Produzione: Lucasfilm LTD
Titolo originale: Indiana Jones and the Temple
of Doom
Regia: Steven Spielberg
Sceneggiatura: Willard Huyck & Gloria Katz
Interpreti: Harrison Ford; Kate Capshaw; Ke Huy
Quan; Amrish Puri; Roshan Seth; Philip Stone; Roy Chiad
Siamo nel 1935, e l'archeologo Indiana Jones questa volta
in viaggio in Cina,è incaricato da un ricco possidente di Shangai
di recuperare un prezioso cimelio. Ma il riccone fa di tutto per ucciderlo
ed Indiana, accompagnato da Willie, una cantante e Shorty, un bambino
che gli faceva da guida, è costretto a fuggire su di un piccolo aereo
che viene abbandonato dai piloti. Nonostante che l’aereo senza controllo
stia precipitando, Indiana Jones riesce a scendere sulle montagne dei
Tibet grazie ad un canotto di salvataggio.
L’archeologo e i suoi due compagni si ritrovano in un
villaggio razziato dai “thugs”, una tribù di adoratori della dea Kalì.
I cattivi di turno hanno rubato la pietra magica che difendeva gli abitanti
del villaggio. Indiana si incarica del recupero, andando alla ricerca
del tempio della dea.
Questa è l’introduzione ad una altra fantasmagorica avventura
dell’archeologo con la frusta, infatti, una volta giunto in questo terribile
tempio, tutta la storia sembra una favola come descritto da Popper:
l’eroe perde la sua amata, è costretto a superare delle difficoltà,
(infatti ad un certo punto sembra che con una pozione a base di sangue,
Indiana sia passato al male), ma l’aiuto di un potere esterno, (l’affetto
per Shorty) lo porta a recuperare le sue energie e rimettere tutto a
posto, salvando se stesso e i suoi amici e riportando la pietra ai legittimi
proprietari.
Questo film, nonostante sia stato girato successivamente
al primo capitolo della saga di Indiana Jones (I predatori dell’arca
perduta) racconta vicende precedenti ai fatti narrati nella prima opera
e può quindi considerarsi chiaramente un prequel. La questione che crea
qualche discrepanza rispetto a questo ragionamento è che ne “i predatori
dell’arca perduta” l’archeologo Jones è scettico sui poteri magici e
soprannaturali dell’arca, quando un anno prima dovrebbe aver già provato
il potere della magia sulla sua stessa pelle.
È divertente sottolineare come il bar che si vede nelle
scene iniziali si chiami “Obi Wan”, un doveroso omaggio ad uno dei più
grandi personaggi della saga di Guerre Stellari.
Anche questo film è stato insignito di un premio Oscar
(migliori effetti speciali).
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