Batman – Il ritorno
Titolo originale: Batman Returns
Origine: Usa
Anno: 1992
Durata: 126'
Produzione: Denise Di Novi e Tim Burton
Distribuzione: Warner Bros
Regia: Tim Burton
Sceneggiatura: Daniel Walters
Fotografia: Stefan Czapsky
Montaggio: Bob Badami, Chris Lebenzon
Effetti speciali: tan Winston studio
Musiche: Danny Elfman, Siouxsie and the Banshees, Alonzo Miller,
Rick James
Scenografia: Cheryl Carasik
Cast: Michael Keaton, Danny DeVito, Michelle Pfeiffer, Christopher
Walken, Michael Cough, Michael Murphy, Cristi Conaway, Andrew Bryniarski,
Pat Hingle, Vincent Schiavelli, Steve Witting, Jan Hooks, John Strong,
Rick Zumwalt, Anna Katerina, Gregory Scott Cummings, Erika Andersch,
Travis McKenna, Doug Jones, Branscombe Richmond, Paul Reubens
Nella lugubre Gotam
City, Batman si trova a fronteggiare nemici ancora più crudeli e perfidi.
Il miliardario Max
Shreck, uomo dalle malsane ambizioni, cerca in ogni modo di costruire
una centrale elettrica per nascondere un’enorme accumulatore di energia.
Oswald Cobblepot, il Pinguino, emerge dalle luride acque delle fognature
di Gotam per candidarsi a sindaco. Selina Kyle sfugge alla morte trasformandosi
in Catwoman, la seducente e perfida nemica-amica di Batman.
Nuova favola dark di
Tim Burton; il regista concentra ancora una volta la sua attenzione
sui temi della diversità e del deforme, dell’umiliazione e del riscatto.
Batman sfugge dal centro della narrazione per lasciare spazio al Pinguino
e a Catwoman; i due eroi rappresentano mostruosamente la capacità di
riscatto di Oswald Cobblepot e Selina Kyle, due personaggi abbandonate
dalla società e costretti a vivere segretamente in realtà diverse e
complementari.
Tim Burton riesce a
dar forme diverse al tema del doppio e della diversità con assoluta
lucidità e senza sentimentalismi eccessivi. Bruce Wayne usa la sua diversità
solo ed esclusivamente a fin di bene; il personaggio di Batman emerge
soltanto come conseguenza di un bisogno mai personale e necessario a
ristabilire l’equilibrio tra la follia della criminalità. La trasformazione
di Bruce avviene sempre velocemente; il suo nascondiglio esiste come
doppia dimensione di una medesima realtà. Il castello di Bruce ha due
uscite, una comune e aperta a tutti, l’altra personale ed intima, riservata
solo a Batman; da qui l’uomo pipistrello esce solo per assolvere a precisi
compiti, sempre controllato dal fedele maggiordomo Alfred, depositario
di un segreto e vigile aiutante nella necessità.
Oswald Cobblepot vive
nelle fognature di Gotam perché abbandonato dalla famiglia e costretto
a vivere segretamente la sua diversità. La sua trasformazione avviene
con un salto giù da un ponte quando, ancora in fasce, viene abbandonato
dai genitori a causa della sua deformità. Si trasforma in uno strano
personaggio, Pinguino, e la sua esistenza si svolge su un piano orizzontale,
parallelo a quello della città. L’ascesa del Pinguino verso l’esterno
avviene solo per un folle sogno di potere ed un bisogno di vendetta
e riscatto verso una situazione che lo ha costretto a vivere per troppo
tempo nell’oscurità.
Selina Kyle si trasforma
in Catwoman per sfuggire alle oppressioni personali e professionali;
la sua doppia natura è come un guizzo improvviso tra la vendetta e l’amore
velato per Bruce Wayne. Selina viene defenestrata dal suo datore di
lavoro, il ricco Max Schreck; anche questo personaggio viene buttato
nella realtà in maniera forzata e non voluta, ed è costretto a crearsi
una vita parallela e nascosta. Catwoman è un personaggio neutrale, vendicativo
e perfido nella seducente natura.
Barman, Pinguino e
Catwoman sembrano quasi tre aspetti diversi di un’unica persona. In
questa trinità è possibile ritrovare la perfezione di Tim Burton nel
rappresentare il tema del diverso.
Il film si carica di
citazioni e riferimenti alle atmosfere gotiche della prima cinematografia
europea, soprattutto quella tedesca di inizio 1900; non a caso Max Schreck
non è un personaggio del fumetto, bensì è il nome dell’attore che impersonò
Nosferatu nell’omonimo film di Murnau del 1922.
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