LE CHIAVI DI CASA
Anno:
2004
Nazione: Italia
Distribuzione: 01 Distribution
Regia:
Gianni Amelio
Sceneggiatura:
Sandro Petraglia, Stefano Rulli, Gianni Amelio
Scenografia:
Giancarlo Basili
Cast:
Paolo Andrea Rossi, Nicole Charlotte Rampling,
Nadine Alla Faerovich, Gianni Kim Rossi Stuart, Alberto Pierfrancesco
Favino
Gianni non aveva mai
visto Paolo, non l’aveva mai tenuto in braccio, non l’aveva mai guardato
negli occhi, perché l’idea che la sua compagna fosse morta per mettere
al mondo quel figlio "malato", lo aveva accecato di rabbia, di dolore,
l’aveva spinto a dimenticare.
Poi all’improvviso, quasi
per caso, quindici anni dopo, il passato irrompe nella vita di Gianni,
e lui si ritrova su di un treno diretto a Berlino, faccia a faccia con
suo figlio.
Inizia così un percorso
a ritroso dentro di sé, che lo porta a riscoprire sentimenti contrastanti;
amore, affetto, protezione verso un ragazzo di quindi anni che esprime
in ogni sorriso la gioia di vivere, ma anche paura e senso di impotenza
di fronte alla malattia di Paolo, che lo costringe a mesi di terapia
riabilitativa e che lo fa apparire agli occhi degli altri, "diverso".
Gianni vorrebbe recuperare
il rapporto con suo figlio, vorrebbe essere in grado di aiutarlo, ma
nei primi giorni che trascorrono a Berlino, capisce che la strada da
percorrere non è semplice, perché i dubbi sull’incapacità di potersi
prendere cura di una persona come Paolo sono tanti.
Ad aprirgli gli occhi
sulla realtà, Gianni trova però Nicole (Charlotte Rampling), incontrata
per caso nei corridoi dell’ospedale dove viene curato Paolo. Lei è l’unica
in grado di leggere nel suo cuore, di capirne il tormento e la disperazione,
perché anche Nicole ha una figlia molto malata che accudisce amorevolmente
da più di vent’anni. Lei riuscirà a far capire a Gianni che avere paura
è una cosa normale, ma anche che porsi troppe domande in alcuni casi
non serve, perché solo l’amore che può provare per suo figlio conta,
solo il cuore può guidarlo nelle scelte da fare; ma cosa ancora più
importante,Gianni imparerà a fidarsi di Paolo, a vederlo solo con gli
occhi di un padre, e comprendere cos,ì che la forza per affrontare tutte
le difficoltà, sarà lo stesso Paolo a trasmettergliela.
Punta a ribadire il legame
indissolubile tra padre e figlio il regista Gianni Amelio, un legame
che, se alimentato dall’amore e dal coraggio, può superare i limiti
del tempo e dello spazio, ma anche gli ostacoli che una malattia può
rappresentare. Paolo è malato è vero, ma non è sconfitto, ha voglia
di lottare, e nella sua ingenuità riesce ad accantonare anche le paure
del padre e a trasmettere così al pubblico un messaggio importante:
quello di non arrendersi mai.
Il tema dei disabili
diventa quindi il motivo centrale del film, anche grazie all’intensa
interpretazione di Alberto Rossi, Paolo appunto, che vive e affronta
quotidianamente i problemi del suo personaggio. Un film che tocca il
cuore e la sensibilità dell’opinione pubblica, ma che in alcuni punti
scorre a fatica, e rischia di trasformarsi in un documentario sulle
strutture per disabili e sulle loro difficoltà lasciando inevitabilmente
indietro la storia vera e propria.
Laura Spada
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