Harry Potter
e il prigioniero di Azkaban
Titolo
originale: Harry Potter and the
prisoner of Azkaban
Nazione:
Usa
Anno:
2004
Regia:
Alfonso Cuaron
Produzione:
David Heyman
Distribuzione:
Warner Bros
Cast:
Daniel Radcliffe, Rupert Grint, Emma Watson, Gary Oldman, Michael
Gambon, Alan Rickman, Maggie Smith, David Thewlis, Tom Felton, Timothy
Spall, Emma Thompson
Terzo film:
nuova trama, nuova suspance, nuovo regista, nuove emozioni. Così si
potrebbe sintetizzare l’ultima emozionante avventura del maghetto con
gli occhiali. Già perché Harry Potter non ha ancora finito di far sognare
il suo ormai affezionatissimo pubblico, e torna al cinema con un episodio
destinato a cambiare letteralmente l’idea che nell’immaginario collettivo,
gli spettatori si erano fatti fino ad ora di lui e dei suoi due inseparabili
amici Ron ed Ermione.
Se nei primi due
episodi i veri protagonisti erano stati Hogwarts ed il mondo dei maghi,
in questo capitolo "Il prigioniero di Azkaban" Harry ruba letteralmente
la scena. Eliminate le impacciate timide paure infantili Harry Potter
si presenta al pubblico in una veste più dark ed oscura. I suoi nemici
questa volta non vengono dall'esterno ma nascono dagli incubi e dall'animo
dei protagonisti stessi, che devono fare i conti con un passato che
incombe sul presente, trascinandosi dietro il malessere di situazioni
ancora da superare unito alla carenza di punti di riferimento.
Appena giunto a
Hogwarts per il terzo anno di corso, Harry scopre che il pericoloso
assassino Sirius Black è fuggito dalla prigione di Azkaban, dove sono
rinchiusi i maghi malvagi; decide allora di mettersi sulle sue tracce,
ma questa volta l’impresa non è facile… tra i suoi amici più cari si
nasconde infatti un traditore. Il nuovo regista Alfonso Cuaron, già
realizzatore del bizzarro Y tu mama tambien, viaggio iniziatico
di due adolescenti alla scoperta del sesso e della vita, riesce a trasformare
il giovane Potter affidandogli un'immagine molto più adulta e convincente,
seppur ancora non pienamente matura, per fargli affrontare da solo le
avventure che gli si parano davanti.
Complice una trama
più che azzeccata, il film riesce a far cavalcare agli spettatori le
ali della tensione, della paura e dell'entusiasmo, coniugando spettacolo
e adrenalina in modo perfetto, anche se in alcuni tratti, sembra privo
(forse anche troppo), di quegli sprazzi incoscienti e puerili che potevano
aggiungere al film stesso quel tocco in più di genuina vitalità adolescenziale.
L'Harry Potter del regista messicano è più reale, meno legato al mondo
fantastico, tanto che i protagonisti vengono spesso sorpresi senza la
toga di rito, ed è per questo forse che nel " Il prigioniero di Azkaban"
c'è meno spazio per l'introspezione e per l'esplorazione delle meraviglie
della magia, aspetti ormai noti e decisamente interessanti solo nelle
descrizioni fantasiosi inserite nei libri della Rowling.
Strepitoso il cast
che, ancora una volta, raccoglie il meglio del cinema anglossassone.
Oltre ai soliti noti (Smith, Rickman) si aggiungono due mostri sacri
come Oldman (sottovalutatissimo e qui splendido "villain") e Thewlis
(già strepitoso ne L'Assedio e Naked), la sempre apprezzabile
Emma Thompson e l’incontenibile Timothy Spall, attore feticcio di Mike
Leigh e Julie Christie.
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