Titolo originale: Inception
Lingua originale: inglese
Paese: USA/UK
Anno: 2010
Durata: 148 minuti
Colore: colore
Audio: sonoro
Rapporto: 2,35 : 1
Genere: fantascienza, thriller
Regia: Christopher Nolan
Soggetto: Christopher Nolan
Sceneggiatura: Christopher Nolan
Produttore: Emma Thomas, Christopher Nolan
Produttore esecutivo: Chris Brigham, Thomas Tull
Casa di produzione: Syncopy, Warner Bros. Pictures Group
Distribuzione (Italia): Warner Bros.
Fotografia: Wally Pfister
Montaggio: Lee Smith
Effetti speciali: Chris Corbould
Musiche: Hans Zimmer
Scenografia: Guy Hendrix Dyas
Costumi: Jeffrey Kurland
Interpreti e personaggi:
Leonardo DiCaprio: Dominic "Dom" Cobb, Joseph Gordon-Levitt: Arthur,
Ellen Page: Arianna, Tom Hardy: Eames, Ken Watanabe: Mr. Saito,
Dileep Rao: Yusuf, Cillian, Murphy: Robert Michael Fischer, Tom
Berenger: Peter Browning, Marion Cotillard: Mal Cobb, Pete
Postlethwaite: Maurice Fischer, Michael Caine: Miles, Lukas Haas:
Nash
Doppiatori italiani: Francesco
Pezzulli: Dom Cobb, Andrea Mete: Arthur, Alessia Amendola: Arianna,
Francesco Bulckaen: Eames, Haruhiko Yamanouchi: Mr. Saito, Gaetano
Varcasia: Yusuf, Simone D'Andrea: Robert Michael Fischer, Mario
Cordova: Peter Browning, Claudia Catani: Mal
Gerolamo Alchieri: Maurice
Fischer, Dario Penne: Miles
Premi: 6 Scream Awards 2010
Trama:
Dominic “Dom” Cobb ha
un'attività davvero insolita, ovvero frugare nei sogni delle persone
per carpirne i segreti più reconditi celati nelle menti di coloro
intenti a dormire.
Durante un incarico, la
comparsa della moglie morta di Cobb manda all'aria la missione.
Mr. Saito, Il cliente
dell'ultimo incarico, però propone a Cobb un patto; Dom potrà
riabbracciare i suoi figli che vivono lontano da lui, dopo la morte
della moglie, se in cambio riuscirà a intrufolarsi nei sogni di
Robert Michael Fischer, nemico d'affari di Saito, compiendo un
processo mai tentato prima: non estrarre informazioni ma bensì al
contrario, introdurre in Fischer la convinzione di dividere il
proprio impero alla morte del proprio padre.
In un susseguirsi di azioni che
si spostano in sogni dentro ad altri sogni, Cobb e la sua banda
cercherà di compiere la missione prefissata con il fine unico di
riabbracciare i propri figli.
Lo stesso Cobb riuscirà a
portare a termine il lavoro senza prima non essere risucchiato dalle
proprie paure e rimorsi, districandosi tra mondo reale e mondo
onirico?
Recensione:
Sogno o realtà?
Meglio vivere realmente o in
maniera onirica?
E' essenzialmente questo il
quesito che ci vuole porre Nolan con la sua pellicola.
Il suo film si articola tra
pura e finta verità, creata per imbrogliare o per illudere a seconda
delle esigenze.
Il mattatore della pellicola è
Di Caprio che sembra sentirsi a suo agio sia nel piano reale che in
quello sognante.
Per adattarsi alla proiezione
onirica, irreale, la precedente pellicola “Shutter Island” è stata
una buona palestra per Di Caprio, per “girovagare” con nonchalance
nelle strade ed edifici architettati da Nolan.
Dom Cobb come Danny Archer,
sempre interpretato da Di Caprio in “Blood diamonds”, quando si
tratta d'azione è sempre la persona giusta al momento giusto, colui
che sa sempre scegliere esattamente cosa fare, con sangue freddo
anche nei momenti di massima pressione.
Però davanti ai propri sbagli e
ai propri rimorsi e paure, questa maschera spavalda e temeraria
indossata da Di Caprio si sgretola, svelando un Cobb fragile e
sentimentale.
L'amore per la sua defunta
moglie e i suoi figli è l'unica ragione di vita che spinge Dom a
portare al termine la sua missione, anche a costo di finire nel
baratro rappresentato dal limbo.
O forse è proprio questo quello
che vuole Dominic?
L'alternarsi delle scelte
giuste o sbagliate e il dualismo tra reale e sogno, rappresentato
con un filo impercettibile di separazione tra i due piani
dimensionali, si amalgama con il ritmo serrato dell'azione che
riempe gli spazi temporali lasciati vuoti dalle scene di riflessione
introspettiva dei personaggi e in particolare quelle che vedono come
assoluto protagonista Dominic/Di Caprio.
Il ricordo ancora vivo in lui
della sua amata Mal, compromette spesso le missioni oniriche di Di
Caprio che materializza il suo subconscio con le fattezze della sua
defunta sposa; tale apparizione distoglie Cobb dal suo compito e lo
priva di quella concentrazione necessaria a mantenere i nervi saldi
per tirarsi fuori dalle situazioni più intricate.
Comunque dove non arrivano la
sua pistola o il suo intuito, fortunatamente per lui, giungono i
membri del suo team (disomogeneo e scelto appositamente in modo che
ognuno ricopra un suo specifico ruolo).
Tra gli altri interpreti
troviamo anche la ragazza della porta accanto Ellen Page qui nel
ruolo dell'architetto del team allestito da Cobb; a lei toccherà il
compito di costruire l'ambiente onirico circostante in cui dovranno
muoversi i suoi compagni di avventura.
Dall'adolescente mamma dalla
lingua tagliente di “Juno”, la Page si trasforma in una ragazza
universitaria, brillante e sveglia, che si fa coinvolgere dalla
missione suicida di Cobb, attratta più dal segreto celato da Dom che
dalla succulenta posta in palio in denaro.
Altro attore presente nella
pellicola e degno di nota è l'attore giapponese Ken Watanabe, già
apprezzato cinematograficamente insieme a Tom Cruise in “L'ultimo
samurai”, a Christian Bale in “Batman begins” e in pellicole
impegnate come “Memorie di una Geisha” e “Lettere da Iwo Jima”.
Anche qui sfodera tutto il suo
istrionico carisma e charme orientale, incarnando in maniera molto
convincente il magnate straniero che pur di arricchire il proprio
impero economico non si ferma a colpire nel personale il proprio
diretto avversario in affari.
Però il tutto viene condito da
Watanabe con la tipica filosofia orientale che caratterizza tutto lo
stereotipo di questo genere.
Il film, come lo stesso
protagonista, ci pone davanti al bivio della scelta tra una realtà
che spesso non corrisponde a quello che vorremmo noi e una “finta”
vita ideale in cui tutti i rapporti con gli altri, i nostri sogni e
aspirazioni si concretizzano nel modo a noi più consono possibile.
Se si pensa che il film
chiarisca o agevoli questa nostra scelta, rimarremo un po'
interdetti poiché per alcuni, quindi in modo soggettivo, la
pellicola mina ancora di più le nostre sicurezze , instaurando in
noi nuovi dubbi e ponendoci a volte la fatidica domanda
esistenziale: quello che stiamo vivendo è la pura realtà o è tutto
un perfetto e splendido sogno?