IL SORPASSO
Anno:
1962 (dur. 106 min.)
Regia:
Dino Risi.
Sceneggiatura:
Ettore Scola, Ruggero Maccari, Dino Risi.
Fotografia:
Alfio Contini.
Musica:
Riz Ortolani.
Produzione:
Mario Cecchi Gori per la Fair Film.
Attori:
Vittorio Gassman, Catherine Spaak, Jean Luis Trintignant, Claudio Gora,
Luciana Angiolillo
Il sorpasso
è uno tra i pilastri del cinema neorealista italiano, tanto da non poter
essere inserito in una categoria filmica ben precisa, in quanto ai temi
di denuncia sociale si uniscono momenti da vera commedia, per terminare
poi con la tragedia, in un susseguirsi di sensazioni forti. La storia
di questo film parla di una gita durante il ponte di ferragosto.
Un avventuriero,
Bruno Cortona (alias Vittorio Gassman), stanco di girare con la sua
spider per le strade deserte di Roma, coinvolge un giovane studente
universitario, Roberto Mariani (alias Jean Luis Trintignant), nelle
sue avventure scalmanate, in un viaggio a tutta velocità verso le spiagge
toscane. Il film è una descrizione fedele della società Italiana negli
anni Sessanta, in cui pregi e difetti di quel periodo vengono rappresentata
in maniera obiettiva senza esprimere giudizi.
La fine luttuosa
del film, in cui la macchina lanciata a tutta velocità causa la tragica
morte di Roberto, sembra quasi una triste premonizione, del millenovecentosessantadue,
di ciò che accadrà in Italia negli anni successivi. La morte del giovane
e ingenuo studente e lo scampato pericolo per il più esperto e pragmatico
Cortona sembrano davvero, incredibilmente ancora oggi, il tragico ritratto
simbolico di una nazione.
Seguendo
questa metafora, possiamo inserire anche l’importanza che il viaggio
in auto ricopre in questo film, viaggio inteso come percorso condotto
dalla società italiana, una gita fuori porta destinata a trasformarsi
in tragedia. Non risulta sicuramente casuale la scelta dell’auto con
la quale i due protagonisti viaggiano: la lancia Aurelia, auto di grande
velocità e simbolo del boom economico dell’epoca, ma anche auto con
lo stesso nome della strada che verrà percorsa, è un indizio dell’importanza
che la strada ricoprirà in questa storia che Risi ci ha voluto raccontare.
L’audacia e la bravura degli attori, e la grande cura per i particolari
del regista, porta questo film, ancora oggi ad essere oggetto di studi
e riflessione.
Federico Alvaro Bellucci
|