FANTASIA
Anno:
1940
Un
film di:
James Algar, Samuel Armstrong, Ford Beebe, Norman Ferguson, Jim Handley,
Wilfred Jackson,
Ben Sharpsteen,
Walt Disney.
Genere:
Animazione.
Produzione:
USA
Il 13 Novembre 1940
uscì nelle sale cinematografiche americane, o almeno in quelle
che potevano vantare un impianto stereofonico, un grande successo firmato
Disney: Fantasia.
Un film diverso da
ogni altro lungometraggio di animazione, perché innovativo e originale
certo, ma soprattutto perché inaugurava lo stesso cinema d’animazione
nella storia del musical. Fantasia, nato dall’incontro di due menti
creative, quella di Walt Disney, e quella di Leopold Stokowsky,
il direttore dell'orchestra sinfonica di Philadelphia, era un progetto
ambizioso, forse sottovalutato dalla critica del tempo, ma destinato
a lasciare una traccia indelebile nel panorama cinematografico internazionale,
come straordinaria fusione di musica classica e immagini animate.
Fantasia era ed è
infatti, sinonimo di colonna sonora, di suoni dolci e penetranti capaci
di arrivare al cuore del pubblico tramite immagini bizzarre e divertenti.
La storia, inizialmente
pensata come un breve cortometraggio, vedeva come protagonista Topolino
“apprendista stregone”, sulle indimenticabili note dell’omonima opera
di Paul Dukas. Durante la realizzazione però, Disney e Stokowsky decisero
di arricchire il film con altri episodi, sette per l’esattezza ed altri
bellissimi otto brani musicali, fino a realizzare un vero e proprio
film di 120 minuti.
L'apertura spetta
ad una trascrizione per orchestra della celeberrima Toccata e fuga
in Re minore di Johann Sebastian Bach, dove archi di violini sembrano
quasi sfuggire nel cielo nuvoloso all’occhio curioso dello spettatore,
trascinandolo in ambientazioni da capogiro, tra onde e riflessi fino
a raggiungere la vetta di una montagna, e poi oltre, fino al cielo,
fino a scorgere nel finale su di un podio in lontananza il direttore
d’orchestra.
Il secondo brano è
tratto dallo Schiaccianoci di Pëter Il'ic Cajkovskij. Si
comincia con "La danza della Fata Confetto” dove protagoniste indiscusse
troviamo un insieme di piccole fatine, che volano con grazia in
mezzo ai fiori fino a che un colpo di xilofono preannuncia l’inizio
della “danza cinese" con piccoli funghetti che ricordano gli abitanti
della Cina. Terzo brano "La danza dei flauti" con flessuose cadute di
fiori, in una forsennata danza sulle acque. "La danza araba" prelude
poi ad uno dei momenti più toccanti dell’intero film: pesci dalle lunghissime
pinne trasparenti e dagli enormi occhi nuotano sinuosi nel mare, quasi
a volerci dare l’idea di una leggiadra danza dei sette veli, mentre
"La danza russa" e' rappresentata da un mazzo di campanule, che all'esplodere
della musica diventano agili ballerini.
Durante "Il valzer
dei fiori" il paesaggio diventa freddo e si anima di piccoli esseri
che danzano sul ghiaccio, mentre Topolino diventa allievo di un potente
mago, che cerca di imitare indossando il suo cappello e muovendo la
scopa magica. Ad un tratto Topolino si addormenta e mentre sogna la
casa del mago si inonda, la musica sale e si fa impetuosa mentre gli
oggetti prendono vita, danzano rincorrono Topolino, creano un gioco
ottico incredibile.
Altro momento toccante
è La Sagra della Primavera dove si torna indietro nel tempo,
nell’immensità dello spazio prima ancora che la terra nascesse.
La musica accompagna la nascita dei pianeti e diventa impetuosa quando
due dinosauri si affrontano.
Con la Sinfonia
Pastorale di Ludwig Van Beethoven, cambia il paesaggio, e ci troviamo
proiettati alle pendici del monte Olimpo, dove gli dei greci e le creature
della mitologia vivono in armonia.
La Danza delle Ore
di Amilcare Ponchielli ci presenta un simpatico gruppo di ippopotami
che da vita ad un balletto impedibile coinvolgendo anche offre coccodrilli,
struzzi ed elefanti.
La parte conclusiva
è l’apice del capolavoro, dove Disney ha voluto riprendere uno dei suoi
temi più classici: lo scontro tra il bene e il male. Il contrasto per
eccellenza è quello tra notte e giorno, dove signore della notte
è un gigantesco demone che si circonda di creature diaboliche e anime
di defunti. La colonna sonora in questo caso è Una Notte sul
Monte Calvo di Modest Musorgskij, una scia di note che accompagna
il bene fino all'alba, quando le campane preannunciano alle creature
l’ora di tornare nell'ombra e l'orchestra esegue l' Ave Maria
di Franz Schubert.
Insomma Disney non
poteva trovare titolo migliore ad un’opera che si può definire completa
e complessa sintesi, di tutto ciò che nel bello commuove, disorienta
e apre gli orizzonti verso un infinito mondo di colori, animazione e
molta…”fantasia”.
|