Vanilla sky
Origine: Stati
Uniti d’America, 2001
Produzione: Fernando
Bovaira, Danny Bramson, Cameron Crowe, Tom Cruise
Distribuzione:
UIP
Durata: 136’
Regia: Cameron
Crowe
Sceneggiatura:
Cameron Crowe
Fotografia: John
Toll
Cast: Tom Cruise,
Penelope Cruz, Cameron Diaz, Kurt Russell, Jason Lee, Noah Taylor
David Aames ha avuto tutto
dalla vita: dal padre ha ereditato un’importante casa editrice che gli
permette di vivere nel lusso, ha una bellissima casa, donne pronte a
tutto per lui, tante conoscenze, pochi amici che curano la sua vita.
Ma non ha ancora trovato il vero amore, vive le sue storie senza creare
alcun legame che vada oltre la complicità fisica. Durante la festa per
il suo compleanno incontra Sofia e scopre che la vita può offrire molto
di più del sesso occasionale. Ma un terribile incidente d’auto lo lascia
sfigurato; da qui in poi la sua vita sarà una continua ricerca della
felicità e una scoperta dei lati nascosti dell’anima.
È difficile non rimanere colpiti
e affascinati da questo bel film; Vanilla Sky scorre sullo schermo elegantemente
tra immagini ricche di significati e con colori che sembrano pennellate
di un pittore innamorato di Monet. Non è un film facile da capire, richiede
una lettura molto attenta, mescola le conseguenze della realtà con le
visioni del sogno; viene allora da chiedersi dove è possibile collocare
il limite tra questi due campi di visione. Il film è raccontato come
un viaggio a ritroso nel tempo e nella mente di David Aames; le immagini
iniziali mostrano in modo frammentato New York dall’alto fino ad arrivare
nella casa di David che dorme e che viene svegliato da una voce registrata
sul cd della sua sveglia. “Apri gli occhi” (primo riferimento al film
di Amenàbar che ha ispirato Crowe per il suo Vanilla Sky), e David si
sveglia (ma è proprio un risveglio?) solo nella sua casa, si prepara
ed esce per andare al lavoro, ma in strada non c’è nessuno, gira intorno
agli stessi punti desolati per immergersi in un confuso abisso che lo
porta ad un nuovo risveglio (questa volta reale, ed ha accanto nel letto
la compagna di giochi); tra le due scene esattamente identiche un dialogo
fuori campo tra David e uno psicologo ci informa sugli strani sogni
del protagonista: ecco il primo accenno alla natura onirica della realtà
mostrataci sullo schermo (peccato che gli indizi non siano di natura
prettamente cinematografica).
Tra la narrazione lineare dell’inizio
e la caduta dal sogno finale il film dilata i tempi in blocchi temporali
puramente descrittivi ed altri narrativi, tutti comunque con lo stesso
personaggio principale - David. Peccato che il procedimento sacrifichi
i dialoghi e le caratterizzazioni degli altri personaggi.
Dopo un terribile incidente
David rimane sfigurato; ogni certezza inizia a vacillare, i dolori fisici
– interiori acutizzano le sofferenze fino all’ultima certezza del suicidio
(dopo la morte che ha generato il sogno solo una nuova vita ci sembra
possibile). Eccoci alle scene conclusive del film. David decide dopo
150 anni di smettere il suo sogno e di cadere nella realtà; la macchina
da presa si getta veloce nel bianco puro (con un esplicito riferimento
alla natura stessa del cinema, quella di mezzo di proiezione dei sogni).
Uno stacco sul particolare di un occhio illuminato da lontano con una
luce bianca (le immagini ci sembrano speculari) e una voce che dice:
“Svegliati David. Apri gli occhi”. E allora noi spettatori siamo davanti
ad un altro sogno?
Riconosciamo certamente in
Cameron Crowe talento visionario e maestria. Peccato che di tanto intanto
in questo film si “dimentichi” di informarci adeguatamente dei suoi
propositi!
Filmografia di CAMERON CROWE:
Vanilla sky (2001), Quasi famosi
(2000), Jerry Maguire (1996), Singles – L’amore è un gioco (1992), Non
per soldi… ma per amore (1989)
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