Romanzo criminale
Regia: Michele Placido
Sceneggiatura: Stefano Rulli, Sandro Petraglia
Scenografia: Paola Comencini
Fotografia: Luca Bigazzi
Anno: 2005
Nazione: Italia
Distribuzione: Warner Bros
Cast: Stefano Accorsi, Jasmine Trinca, Anna Mouglalis, Kim Rossi
Stuart, Diego Abatantuono, Pierfrancesco Favino, Claudio Santamaria
È stata una sfida quella di Michele
Placido, o forse solo la voglia di rispolverare dopo oltre trent’anni
un po’ di quei misteri che hanno segnato e cambiato inevitabilmente
le sorti di questo paese. È stata la voglia di raccontare per mezzo
del cinema una verità scomoda, terribile, difficile da accettare allora
come oggi, ma comunque necessaria per suscitare oltre alle inevitabili
polemiche, anche un’infinità di domande, su chi sia stata la Banda della
Magliana e sul perché tra il 1978 e il 1984 fu versato in Italia tanto
sangue.
Romanzo Criminale, tratto dall’omonimo
libro di Giancarlo de Cataldo, scava nella storia, riveduta e manipolata
di quella holding politico-criminale, che in oltre un decennio ha risucchiato
in un buco nero centinaia di personaggi, collegando con un filo impercettibile
tanti crimini impuniti.
Placido ne ripercorre le tappe
più importanti e, affidandosi ad un cast eccezionale che vede la collaborazione
dei migliori attori sul mercato, ne trae una prova sorprendente, dove
tra vendetta, interessi e violenza, emerge anche l’altro aspetto
della banda della Magliana, quello del legame di amicizia che c’era
almeno agli inizi tra i componenti del gruppo, e che nei chiaroscuri
della malavita ha finito per esaurirsi. Kim Rossi Stuart nel ruolo de
“Il Freddo”, Stefano Accorsi nei panni del commissario Scialoja che
indaga sulla banda e poi ancora Claudio Santamaria, Riccardo Scamarcio,
Gianmarco Tognazzi, Pierfrancesco Savino, Anna Mouglalis e Jasmine Trinca
nel ruolo ingenuo della donna del boss.
L’origine della banda della Magliana,
risale alla fine degli anni’60, quando un gruppo di giovani malavitosi
romani decise di unire le forze dei vari gruppi criminali che agivano
nei diversi quartieri della capitale e nelle zone limitrofe. Giuseppucci,
Selis, Abbatino, De Pedis erano ai vertici dell’organizzazione, che
gestiva gli affari illeciti della capitale dal traffico di droga ai
sequestri di persona.
Identificata con il nome del quartiere
in cui viveva gran parte dei suoi capi, in pochi anni la banda strinse
rapporti con mafia, camorra, ‘ndrangheta, ma anche con esponenti
del mondo della politica, nonché dell’estrema destra eversiva, pronta
al salto del terrorismo.
Il giudice Libero Mancuso definì
più volte questo agglomerato di malavitosi, politici, affaristi, uomini
dei servizi segreti e terroristi, un “Antistato” che non si fermava
davanti a niente, nonostante fosse dilaniato al suo interno da grandi
lotte di potere, che portarono prima all’eliminazione di Nicolini conosciuto
come “er criminale” boss dell’ippodromo di Tor di Valle, e poi alla
faida con la famiglia Proietti, in cui perse la vita Giuseppucci il
principale collegamento con gli esponenti dello spontaneismo armato
di destra.
Tutto questo sotto gli occhi di
un’Italia piegata dai terribili fatti di cronaca: l’assassinio di Aldo
Moro, rievocato nel film anche grazie a materiali di repertorio,
l’omicidio Pecorelli, i depistaggi nell’inchiesta sulla strage alla
stazione di Bologna, e le strategie deviate dietro al tentato assassinio
del Papa.
Insomma Romanzo criminale è un
dramma senza fine sospeso tra una rigorosa aderenza alla verità e una
finzione scenica che molti critici hanno trovato estremamente simile
agli stereotipi della fiction televisiva, nonostante i meriti ineccepibili
degli attori.
il film è stato anticipatamente
presentato al pubblico, dalla bellissima mostra fotografica di Philippe
Antonello, allestita presso la casa del Cinema a Roma nel cuore di Villa
Borghese. Una rassegna che ha raccolto gli scatti più significativi
realizzati durante le riprese e nel backstage del film; immagini che
hanno immortalato gesti ed espressioni dei protagonisti, elementi e
paesaggi di uno scenario ancora tutto da definire, tra polvere,
esplosioni, nuvole di fumo grigiastre, e sguardi opachi di un dolore
mai finito.
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